GUIDA ALLE CASE MUSEO DELLA CAMPANIA
Casa Rossa


La casa museo
Sul corso principale di Anacapri, tra le forme minimali delle casette bianche, spicca un edificio in rosso pompeiano dall’architettura peculiare: si tratta della Casa Rossa, in origine dimora dell’eccentrico colonnello John MacKowen. Costruita a ridosso di una torre aragonese, la progettò ispirandosi a stili architettonici di periodi storici e culture diverse: classica, moresca, orientale, medievale. Un miscuglio di estetiche che rispecchia la visione romanzata di Capri in voga tra i facoltosi residenti stranieri a fine ‘800, ma che grazie alla personalità poliedrica di MacKowen riescono stranamente ad armonizzarsi. Negli anni dal 1876 al 1899, in cui il colonnello vi abitò, accumulò qui gli innumerevoli reperti archeologici e pezzi d’antiquariato che collezionava in giro per il mondo, e in particolare qui a Capri: le quattro statue del ninfeo della Grotta Azzurra, frammenti di scavi e una statua di sacerdotessa del I secolo. Oggi queste collezioni sono fruibili attraverso un percorso multimediale creato con materiale proveniente da varie fonti digitali. Oltre a questo, Casa Rossa ospita la Pinacoteca con le collezioni “Le luci del Mediterraneo” e “L’isola dipinta”. Vi è poi L’Angolo dei Saperi, aggiornato periodicamente con i lavori e i workshop di artigiani locali che praticano lavorazioni antiche e moderne, con l’obbiettivo di preservare questi mestieri. Nel 1990 la Soprintendenza per i Beni architettonici e il Paesaggio di Napoli ha acquisito l’edificio e lo ha destinato a spazio espositivo, concedendone l’uso al Comune di Anacapri, in gestione condivisa con la Certosa di San Giacomo. Vengono spesso organizzate esposizioni ed eventi all’interno della casa volti a valorizzare i soggetti fragili e promuovere aspetti meno noti della cultura dell’Isola di Capri.
Il personaggio
John Clay MacKowen, ricco cittadino di Jackson, Louisiana, servì come colonnello nell’esercito confederato durante la Guerra di Secessione. Terminato il conflitto, si trasferì a Monaco di Baviera per laurearsi in medicina, dopodichè esercitò per un periodo a Roma, ma subito si trasferì a Capri per motivi di salute. Qui si integrò e si fece conoscere dalla gente per il suo carattere ambivalente e lunatico, che oscillava dalla collera all’estrema gentilezza. Ebbe una vita avventurosa e viaggiò per il mondo alla ricerca di resti archeologici e oggetti curiosi da collezionare. Nel 1901 tornò negli Stati Uniti, ma morì 4 anni dopo in uno scontro a fuoco per i confini della sua proprietà.
Il territorio
Anacapri è il più in alto tra i due comuni dell’isola di Capri, un pittoresco borgo-belvedere da cui ammirare per intero i golfi di Napoli e Salerno. La località ha sempre attratto gente da tutto il mondo che ne ha fatto la propria dimora: fu una tappa popolare del Grand Tour nel XIX secolo e l’afflusso di stranieri facoltosi ha lasciato ancora oggi il segno. Da visitare il Monte Solaro, la Grotta Azzurra, Villa San Michele e il Parco Filosofico.