GUIDA ALLE CASE MUSEO DELLA CAMPANIA
Casa Museo di Joe Petrosino


La casa museo
La Casa Museo di Joe Petrosino è l’unico esempio in Italia di casa museo dedicata ad un membro delle forze dell’ordine, ma è anche una preziosa testimonianza della vita di una comune famiglia meridionale di fine ’800 e del fenomeno dell’emigrazione verso gli Stati Uniti che ha interessato questa fascia di popolazione. Si tratta, infatti, dell’umile casa di famiglia in cui il poliziotto e detective dell’antimafia italo-americano Joe Petrosino nacque e visse fino ai 13 anni, prima di partire con la famiglia alla volta degli USA. Vi tornò brevemente nel 1909 prima di recarsi a Palermo, dove fu assassinato. Il museo presenta due percorsi espositivi paralleli e inestricabili: quello delle conquiste virtuose e faticose di una famiglia emigrante e quello della sensibilizzazione alla legalità e alla lotta contro il crimine organizzato. Il piano inferiore mantiene gli arredi e gli oggetti originali di casa Petrosino. Nella camera da letto si osservano la culla da neonato e le fotografie dei familiari, mentre la sala da pranzo è arredata con mobili in stile liberty e già ai tempi illuminata elettricamente grazie ai risparmi messi da parte in America. Al piano superiore, la sezione multimediale affronta la storia dell’antimafia tramite i filmati originali delle investigazioni, i documenti tratti dagli archivi RAI, fino alle cronache dei giorni nostri sugli attuali progressi, i protagonisti e le vittime della strenua e infinita lotta alle mafie.
Il personaggio
Giuseppe Petrosino, detto Joe negli USA, nacque a Padula nel 1860 da una modesta famiglia di sarti e ricevette un’istruzione elementare. A 13 anni si imbarcò con la famiglia per gli Stati Uniti e abitò nel quartiere Little Italy di New York. Joe, naturalizzato statunitense, lavorò come strillone, sciuscià, netturbino, informatore e infine, grazie alla sua intraprendenza e perspicacia, riuscì a entrare in polizia. I poliziotti newyorkesi dell’epoca non erano in grado di capire i manierismi italiani, e questo permise alla criminalità organizzata di trapiantarsi e agire indisturbata. Tuttavia, Joe conosceva i metodi dei suoi compatrioti e agì senza scrupoli per sradicare i malviventi che alimentavano la diffidenza verso gli italiani. Durante il suo servizio come investigatore nell’Italian branch fu pioniere delle operazioni antimafia. Nel 1909, mentre era impegnato in un’indagine segreta contro un racket di estorsioni gestito da Mano Nera, si recò a Palermo per catturare i contatti italiani, ma fu ucciso a colpi di pistola. Si pensa che i responsabili siano gli uomini di Vito Cascio Ferro su mandato di Morello e Giuseppe Fontana.
Il territorio
Padula è un suggestivo borgo medievale immerso nella rigogliosa vegetazione del Vallo di Diano. Sorge lungo l’antica Via Popilia e i resti romani sono conservati nel Museo Archeologico della Lucania Occidentale presso la nota Certosa di San Lorenzo, mentre l’attuale nucleo abitativo risale al X secolo. Da visitare anche il Museo del Cognome e il Museo Didattico della Pietra di Padula.